21.000 ettari di superfici boscate, prevalentemente castagneti, querceti di rovere e roverella, faggete e pinete, intervallati da praterie, pascoli e arbusteti per oltre 10.000 ettari di aree aperte: sono questi i numeri del territorio protetto del Parco del Beigua e dei siti della Rete Natura 2000 gestiti dall’Ente.
Un ricco patrimonio naturale e paesaggistico nel quale sono comprese due importanti foreste regionali, affidate da tempo in gestione al Parco del Beigua: la Foresta della Deiva, all’interno del Comune di Sassello e la Foresta del Lerone, che si estende tra i Comuni di Arenzano e Cogoleto. Per valorizzarle al meglio e favorirne la fruizione pubblica, il Parco ha realizzato nelle Foreste numerosi interventi di gestione, riqualificazione e monitoraggio naturalistico, impiegando in parte fondi propri, ma soprattutto attivando importanti canali di finanziamento regionali, statali ed europei.
La Foresta della Deiva
Con i suoi 816,46 ettari è un polo di attrazione frequentato in tutte le stagioni sia dalla popolazione locale sia dai tanti turisti che qui trovano itinerari escursionistici con vari gradi di difficoltà e opportunità di praticare diverse attività sportive, dalla MTB alle passeggiate a cavallo fino alle ciaspolate, negli inverni più ricchi di precipitazioni nevose.
Il Parco ne cura la gestione dal 2006 e da allora qui ha investito circa 3 milioni di euro. Sono stati recuperati diversi fabbricati rurali, a partire da quelli all’ingresso della Foresta in cui hanno sede la Stazione dei Carabinieri Forestali e la Casa del Parco, una sala multimediale immersa nel verde che può ospitare convegni, eventi e attività didattiche. Più recentemente sono stati riqualificati altri due immobili, convertiti in rifugi escursionistici, per offrire un’accoglienza in armonia con il contesto naturale. La rete sentieristica e stradale interna è stata migliorata, valorizzando diverse percorrenze con rifacimento e posizionamento di nuova segnaletica e bacheche informative, panchine e punti acqua.
Anche l’area didattica del Pollaio recuperata negli anni è diventata sempre più attrattiva e attrezzata: già punto di riferimento per le attività di educazione ambientale, è stata completata con pannelli tattili per favorire la fruizione anche di non vedenti e ipovendenti, come parte di un percorso per aumentare l’accessibilità del Parco, su cui l’Ente lavora da tempo.
A completamento degli interventi è stato redatto anche il Piano di assestamento forestale, un strumento gestionale indispensabile per la definizione degli interventi da effettuare sul patrimonio boschivo.
La Foresta del Lerone
Affidata al Parco dal 2011, si estende per 1.700 ettari e presenta ambienti più selvaggi e rocciosi, con boschi di conifere che si sfumano in praterie di altura; qui è stato investito circa 1 milione di euro a partire dalla realizzazione di importanti opere di sistemazione idraulico forestale e di ingegneria naturalistica per il ripristino della viabilità esistente. Sono state recuperate alcune strutture che oggi sono punti di forza della rete di accoglienza, come il Rifugio Argentea e il Rifugio di Case Vaccà, ma anche l’adiacente Centro Ornitologico, supporto indispensabile per le attività didattiche e turistiche legate al birdwatching.
Lungo i sentieri di questo versante, che sono più impegnativi, adatti a escursionisti più esperti e ad appassionati di MTB, si trovano anche alcuni ripari, testimonianza di un passato rurale, nel tempo sistemati dal Parco con l’aiuto di volontari, e ora oggetto di un progetto di valorizzazione escursionistica inserito tra le azioni della Carta Europea del Turismo Sostenibile del Beigua.
Studi e monitoraggio degli habitat
Il territorio delle Foreste è anche oggetto di studio e monitoraggio di specie e habitat: circa 1 milione di euro è stato investito dal Parco negli ultimi 20 anni in tutto il territorio per raccogliere ed elaborare una considerevole quantità di dati e informazioni indispensabili per orientare le azioni di conservazione di specie e habitat e le scelte di pianificazione. Proprio su questi temi si incentra il progetto PNRR MACRIMONT sul monitoraggio dell’avifauna e la conservazione degli habitat di prateria montana in corso nella Foresta del Lerone.