Caratteristiche generali: La torbiera del Laione si presenta come un pianoro acquitrinoso di circa 15000 m2. L'acqua ristagna permanentemente: d'estate rimane un semplice rivo al centro della piana, d'inverno occasionalmente, in seguito ad abbondanti precipitazioni, si osserva un vero e proprio laghetto, comunque effimero. La zona umida presenta caratteristiche zonazioni di vegetazione idro-igrofila con interessanti aspetti a Eleocharis palustris, carici, cannuccia di palude, molinia. Intorno alla zona umida sono presenti boschi di faggio.
La sua estensione rilevante, la vegetazione tipica ben strutturata ne fanno una delle zone umide più importanti della Liguria e dell'intero Appennino settentrionale sia per la conservazione della biodiversità, sia come tassello della rete ecologica delle torbiere qui al limite meridionale di distribuzione. Il Laione è anche uno dei pochi siti liguri importanti come testimonianza della vegetazione del passato, rappresentata dal polline fossile ben conservato nella torba
Localizzazione: La torbiera si trova sui versanti settentrionali del monte Beigua, a 987 m di quota, nei pressi della località Piampaludo, nel comune di Sassello, provincia di Savona.
Accessibilità: è raggiungibile dalla strada provinciale che da Piampaludo porta a Pra Riondo e al Monte Beigua.
Geologia: lo sbarramento e il fondo del Laione è costituito da massi eterometrici serpentinitici messi in posto da fenomeni periglaciali.
Fauna: Numerose sono le specie animali osservabili all'interno della torbiera del Lajone, molte delle quali però solo in determinate stagioni.
La fauna più tipica è rappresentata da tritone appenninico (Triturus alpestris) tritone punteggiato (Triturus vulgaris), salamandra pezzata (Salamandra salamandra), natrice dal collare (Natrix natrix), Piro piro boschereccio (Tringa glareola) e numerose pispole (Anthus pratensis) di passo.
Tra gli invertebarti: Friganee, perle, efimere di varie specie, nonché numerose libellule.
Araneidi, come il semi-acquatico Pirate piraticus e l'aggressivo Kerokonthium punutrium.
Altri animali che frequentano l'area sono il capriolo (Capreolus capreolus) il cinghiale (Sus scrofa) la volpe (Vulpes vulpes) e vari rapaci tra cui la poiana (Buteo buteo) nidificante nei dintorni.
Tra i rettili, ai margini della torbiera è possibile scorgere la vipera (Vipera aspis), la coronella austriaca (Colubro liscio), la lucertola muraiola (Podarcis muralis) e l'orbettino (Anguis fragilis)
Flora: La flora del Laione comprende specie di elevato interesse. A pochi chilometri dal Mar Mediterraneo si trovano infatti specie tipiche delle torbiere del nord Europa o della catena alpina. La loro presenza qui riveste pertanto un'eccezionale importanza scientifica e sollecita una particolare attenzione nella conservazione della naturalità.
Tra le specie legate all'acqua permanente spiccano la brasca (Potamogeton polygonifolius) e la farferugine (Caltha palustris), ai margini delle pozze nelle zone erbose inzuppate si osserva la rosolida (Drosera rotundifolia), pianta carnivora che integra la propria "dieta" con azoto ricavato da piccoli insetti catturati e digeriti grazie alle ghiandole viscose delle proprie foglie, la viola di palude (Viola palustris), la rincospora (Rhynchospora alba), il non ti scordar di me (Myosotis scorpioides), i pennacchi (Eriophorum latifolium), la parnassia (Parnassia palustris) e gli sfagni (Sphagnum contortum).
Tra le specie con fioritura poco vistosa ma che occupano grandi superfici sono importanti le carici, tra cui la carice scura (Carex fusca) è la più caratteristica, la molinia (Molinia coerulea), i giunchi (Juncus sp.). Sfagni e carici rappresentano i "costruttori" della torbiera, dove con cuscini vegetali morti e impregnati d'acqua producono la torba, un substrato povero d'ossigeno e nutrienti, difficile da colonizzare per piante sprovviste di particolari adattamenti.