La caratteristica più evidente, riguardo la morfologia del massiccio del Beigua, è sicuramente la forte asimmetria tra il versante padano e quello tirrenico. I versanti tirrenici sono caratterizzati da forti pendenze ed essendo dominati da affioramenti di rocce serpentinitiche appaiono aspri, brulli, con coperture arboree discontinue: al contrario, quelli padani, caratterizzati da deboli pendenze e dalla presenza di abbondante copertura detritica, appaiono ricchi di estesi boschi misti.
Le zone caratterizzate da morfologia a pendenza dolce sono bruscamente intagliate dall'erosione dei torrenti che scendono verso il Mar Ligure e che provocano l'arretramento del versante. Diversi sono i processi di modellamento che hanno contribuito alla notevole varietà di paesaggi: l'acqua è sicuramente uno dei principali scultori naturali del massiccio del Beigua, modellando in maniera totalmente differente i due versanti, tirrenico e padano.
I reticoli fluviali si mostrano maturi, con forme sinuose e caratteristiche forme Padane, mentre, nel versante Tirrenico, possiamo trovarli immaturi per la forte pendenza dei rilievi.
Altro agente modellante è la forza di gravità e la conseguente caratteristica di alcune rocce a franare. Un notevole contributoa questa tendenza l'ha dato sicuramente la Tettonica, in particolare nel Versante Tirrenico, che tra il Pliocene e il Quaternario ha profondamente modificato i tratti costieri dell'area.
Importantissimi sono i processi periglaciali, che hanno lasciato forme relitte in varie zone del Parco, a testimonianza della loro azione, non del tutto terminata.
L'agente morfogenetico, che ha modellato e modella tuttora la parte più bassa del versante tirrenico, è infine il moto ondoso, insieme a tutti i processi che si sviluppano lungo coste. Questo ha lasciato evidenti testimonianze a diverse quote, lungo i rilievi, come terrazzi marini della fascia costiera ben evidenti tra Arenzano e Varazze.