Nell'arte dell'oreficeria la filigrana indica leggeri e finissimi lavori che imitano l'arabesco, composti con sottilissimi fili d'oro o d'argento, che presentano un'infinità di oggetti sotto diverse forme. La sua produzione si afferma in Liguria tra la fine del '700 e l'inizio dell'800 e nel 1884 un maestro, Antonio Oliveri, aprì in proprio una bottega per la lavorazione della filigrana nella natia Campo Ligure. Il suo esempio fu seguito da altri artigiani e ben presto i laboratori raggiunsero la consistenza di ben 33. Da tempo ormai in Italia solo gli artigiani di Campo Ligure possono degnamente qualificarsi come gli unici eredi di coloro che in tempi lontani avevano variamente contribuito a migliorare ed evolvere quest'arte che si è fermata in Liguria. Ancora oggi nei laboratori di Campo Ligure gli artigiani, con "bruscelle" (pinze di varie misure) e un cannello per saldare i fili d'argento, creano preziosi ricami in argento: i gioielli in filigrana. La preziosità di questi oggetti non è data tanto dai materiali quanto dalla minuziosa e paziente lavorazione che si nasconde in ognuno di essi. Nulla o quasi è mutato nei laboratori di questi artigiani: qui arte e tecnica si legano indissolubilmente all'abilità di un vero e proprio artista.
Il Museo della Filigrana, allestito nello storico Palazzo di Giustizia di Campo Ligure, è riconosciuto come principale centro europeo di documentazione sulla filigrana.