Nell'area protetta è stata rilevata la presenza ormai stabile del Lupo.
Dopo alcuni primi indizi registrati durante gli anni '90 - quando si è riscontrata una frequentazione occasionale, seppure accompagnata da diverse predazioni di bestiame - i segni di una presenza certa e costante del Lupo nel comprensorio del Beigua risalgono al 2008. Da allora, anche grazie ai monitoraggi condotti dall'Ente Parco e dalla Regione Liguria, sono stati ottenuti numerosi dati.
Allo stato attuale delle conoscenze la presenza del Lupo nel comprensorio che va dalla val Bormida, attraverso il Beigua, fino alla val Polcevera, è caratterizzata da tre branchi stabili: uno che dalla val Bormida arriva sino al Sassellese, uno che interessa il Parco del Beigua, il terzo che occupa un territorio compreso tra il versante destro della valle Stura, il Parco delle Capanne di Marcarolo e i Piani di Praglia.
Si valuta che ciascun branco - peraltro variabile annualmente in funzione delle diverse condizioni naturali, climatiche e demografiche - sia formato da due (la coppia) fino un massimo di sei/sette esemplari (generalmente nel periodo autunnale/inverno, nel caso in cui si siano registrate nascite). La geometria della distribuzione del Lupo nel territorio e la consistenza dei branchi presenti sono soggette a modifiche anche consistenti in tempi talvolta molto ristretti.
L'elevato valore conservazionistico di questa specie (tutelata a livello comunitario dalla Direttiva Habitat n.92/43/CEE che ne impone una protezione rigorosa, recepita anche dalla legislazione nazionale che la riconosce come specie particolarmente protetta e non cacciabile), contestualmente alla necessità di salvaguardare le attività zootecniche presenti nel Beigua, ha portato l'Ente Parco ad attivare una serie di iniziative per approfondirne la conoscenza, monitorarne la distribuzione e garantirne la tutela, favorendone la convivenza con le attività produttive che svolgono un fondamentale ruolo di presidio del territorio montano.
Nel caso di danni da fauna selvatica alle produzioni agricole e zootecniche è possibile richiedere alla Regione un risarcimento, compilando l'apposita modulistica. Analogamente è possibile richiedere un contributo per la messa in opera di strutture atte alla prevenzione dei danni da fauna selvatica alle produzioni agricole. La modulistica è disponibile sul sito Agriligurianet.
Conoscenza e Comunicazione sulla presenza del Lupo (Canis lupus) e sulle misure preventive per la mitigazione del danno alle aziende agricole
Il progetto, finanziato dal GAL Valli Savonesi attraverso il PSR Liguria 2014-2020, si articola in due fasi di indagini sul campo finalizzate in un primo momento ad acquisire dati sulla presenza e consistenza dei branchi e in un periodo successivo a verificarne l'evoluzione nel tempo.
Attraverso l'acquisizione di dati sul territorio si potranno elaborare diverse strategie di prevenzione dei danni, indirizzate non solo al lupo, ma anche agli ungulati ed evidenziare eventuali ulteriori problematiche che potrebbero nuocere al territorio e alla popolazione (presenza di ibridi, cani vaganti in aree selvatiche, lupi confidenti o eccessivamente attratti da ambienti prettamente antropici).
Per tutta la durata il Progetto sarà accompagnato da attività di informazione e divulgazione, che si completeranno con la pubblicazione di un video e di una guida digitale contenente gli elementi utili alla conoscenza biologica ed etologica delle specie e delle sue prede, oltre ad attività dimostrative di monitoraggio e dati sui sistemi di prevenzione e loro realizzazione.
Newsletter del progetto (2022-2023):
2 - Sono il lupo, conosciamoci meglio
3 - La conservazione della specie
4 - Come si valuta la presenza del Lupo?
8 - Si può proteggere il bestiame dagli attacchi del lupo?
9 - Proteggere il bestiame con le recinzioni elettrificate
10 - Il Lupo nel Beigua: i risultati di 12 anni di fototrappolaggio