La prima edizione del Rapporto che racconta il Parco in numeri risale al 2020: quello che era nato come strumento di lavoro interno per valutare l’andamento delle nostre attività, è diventato da subito anche un appuntamento per raccontare al pubblico che cos’è un Parco, di cosa si occupa, quali sono le strategie che mette in atto per bilanciare le esigenze di tutela del patrimonio di biodiversità con la volontà di contribuire allo sviluppo socio-economico del territorio, per mantenerlo vivace, vissuto, presidiato.
In questa quarta edizione c’è spazio come sempre per misurare l’impegno delle attività “ordinarie” di gestione dell’area protetta, dalla manutenzione delle aree attrezzate e degli oltre 400 km di sentieri, alla gestione dei rifugi e agli interventi di miglioramento ambientale e monitoraggio dell’avifauna, fino alle attività amministrative e finanziarie, spesso poco visibili e sconosciute al pubblico, ma indispensabili per far funzionare tutta l’organizzazione del Parco.
Il Rapporto analizza anche i risultati delle attività di fruizione proposte dalle Guide del Parco, sempre partecipatissime. Sul dato assoluto dei partecipanti alle escursioni pesano le regole imposte per il contenimento della Pesta Suina Africana: i gruppi non possono superare i 20 partecipanti e questo ha rappresentato un limite in particolare nella stagione estiva, in cui le richieste sono maggiori. Complessivamente tuttavia la partecipazione alle attività programmate ha superato le 1.400 persone, a cui si aggiungono i partecipanti ai webinar tematici infrasettimanali (quasi 200) i contatti registrati nei Centri Visita e Punti Informativi gestiti dal Parco, più di 8.200 persone.
Confermata la tendenza estremamente positiva delle proposte di educazione ambientale: la partecipazione aumenta di oltre il 45%, coinvolgendo 149 classi e più di 2.700 alunni in laboratori didattici in classe e uscite naturalistiche.
E poi ci sono i progetti speciali, che di anno in anno ci impegnano in nuove sfide e ci aiutano a stringere una relazione sempre più stretta con il tessuto locale, con i Comuni e con le persone che nel Parco vivono e lavorano, in un processo continuo di ascolto e scambio.
A febbraio è partito il percorso per presentare la candidatura alla Carta Europea del Turismo Sostenibile delle Aree Protette; abbiamo costituito il Forum permanente e avviato i tavoli di lavoro territoriali nei tre ambiti (costa, entroterra savonese, entroterra genovese), all’interno dei quali ha preso forma la strategia unitaria incentrata su tre assi tematici: visibilità, valore e territorio. Su questi temi si è articolato il Piano delle Azioni 2024-2028, programma di interventi ambizioso, condiviso e partecipato dalle diverse anime del territorio: 90 azioni che saranno portate avanti da 44 soggetti diversi (Parco, Comuni, operatori turistici, aziende agricole, associazioni culturali e sportive, musei)
A marzo il Parco del Beigua è stato scelto come sede per ospitare Progetto Appennino, l’iniziativa promossa da Fondazione Edoardo Garrone in collaborazione con Fondazione Compagnia di San Paolo per promuovere la nascita di nuove imprese nelle aree interne e consolidare il tessuto imprenditoriale esistente. Il Parco del Beigua ha gestito la logistica e l’organizzazione del Campus-incubatore di impresa a Sassello e ha curato le attività di animazione dei due bandi destinati alle imprese locali: “Vitamine in azienda”, che ha coinvolto 15 aziende in un percorso di crescita imprenditoriale, e “Imprese in rete” che ha assistito due progetti di collaborazione tra imprese del territorio. Il ruolo di facilitatore del Parco nella fase di ingaggio delle imprese locali è stato senza dubbio favorito dal rapporto di fiducia che negli anni è stato sviluppato con gli attori locali, tanto che la maggioranza delle imprese che ha risposto ai bandi di Progetto Appennino possedeva uno o più marchi del Parco.
Marchi che infatti si confermano interessanti: nel 2023 sono state rilasciate due nuove concessioni, una per il marchio “Gustosi per natura” e una per i “Mieli del Parco del Beigua”. Ma la vera sorpresa arriva dalla ricettività turistica, con 5 nuovi operatori (3 dei quali di Urbe, entrato nel Parco lo scorso anno) che ottengono il riconoscimento “Ospitali per natura”.
A fine anno ha visto la luce la Variante del Piano Integrato del Parco: con l‘ingresso nel 2022 del Comune di Urbe nel Parco del Beigua sono stati aggiornati i confini del Parco e il progetto che inizialmente prevedeva solo l‘adozione dei Piani di Gestione delle ZSC IT1331402 “Beigua - Monte Dente - Gargassa – Pavaglione” e ZSC IT1331501 “Praglia - Pracaban - Monte Leco - Punta Martin” si è ampliato alla Variante dello strumento nella sua interezza, rendendolo più efficace e coniugando ancora di più in maniera sostenibile il complesso rapporto tra le attività umane e la conservazione degli ecosistemi semi naturali.
Tra i progetti conclusi troviamo anche due iniziative finanziate dal GAL Valli Savonesi:
Cosa ci attende quest’anno? In calendario abbiamo due importanti appuntamenti: la rivalidazione del riconoscimento di UNESCO Global Geopark e la visita dei verificatori di Europarc per certificare la Carta Europea del Turismo Sostenibile.
Poi ci sono nuovi progetti impegnativi:
Per scoprire di più su iniziative e progetti vi invitiamo a scaricare il Report completo “Il Parco del Beigua in numeri”, a visitare il nostro sito e a seguirci sui canali social.
>> Il Parco del Beigua in numeri - ed. 2023 (download)