Le principali rocce che costituiscono i massiccio del Beigua sono le "serpentiniti", rocce che affiorano abbondantemente sulle sommità dei rilievi attorno a Pratorotondo.
Esse derivano da peridotiti ultrabasiche modificate per effetto di un metamorfismo di bassa temperatura e pressione variabile (da bassa a molto alta). La trasformazione non è solo mineralogica, ma anche chimica. Dell'originaria peridotite infatti si allontanano in soluzione numerosi elementi chimici, in particolare il ferro.
Sono rocce principalmente monomineraliche, costituite da crisotilo (serpentino fascicolare) o antigorite (serpentino fogliare). Il crisotilo è un silicato scistoso che cristallizza in forma aghiforme (visibile ad occhio nudo come fibrosità) ed è più noto sotto il nome di amianto o asbesto. L'antigorite mostra un habitus più follare e compare se la trasformazione è avvenuta alle basse pressioni. La prevalenza dell'uno o dell'altro differenzia le caratteristiche, il colore e la struttura della serpentinite, che da luogo a luogo può apparire anche molto differente. La struttura infatti può essere massiva o intensamente scistosa e, se c'è stata una deformazione intensa, possono comparire piani di scorrimenti di colore verde chiaro e di aspetto brillante. Il minerale di colore nero è magnetite concentrata in aggregati o diffusa in microcristalli, conferisce alla roccia colore verde molto scuro.
A volte possono essere presenti relitti degli originari minerali, quali olivina, pirosseno e - raramente - granato ricco in piropo. Talora compare anche la magnetite e l'ilmenite, a volte in cristalli regolari, a volte in masse diffuse.