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Vegetazione

(testo in fase di aggiornamento)

La vegetazione si presenta con diversi aspetti propri dei piani altitudinali basale e montano della Liguria. Per le varie vicende che nei secoli hanno caratterizzato l'uso del territorio del Parco e per il concorso di fattori quali la notevole acclività dei versanti, l'estrema vicinanza dello spartiacque alla linea di costa e la peculiare posizione geografica di contatto fra aree mediterranee e continentali, le diverse associazioni vegetazionali non sono sempre ben distinguibili con il risultato che si assiste a un'interessante compenetrazione tra formazioni riferibili a piani altitudinali diversi.

Nelle zone a macchia mediterranea, limitata alle aree meridionali di bassa quota non si raggiunge quasi mai lo stadio evolutivo più avanzato rappresentato dal bosco di leccio (Quercus ilex); più diffuse sono invece le formazioni arbustive relativamente termofile, a prevalenza di Erica arborea e di altre specie tipiche della macchia mediterranea.

Nell'orizzonte delle latifoglie termofile e submesofile, possiamo distinguere diversi tipi vegetazionali tra i quali:

  • boschi a Quercus pubescens, caratteristici di stazioni secche e ben esposte;
  • castagneti, estesi su un'ampia fascia altitudinale in tutto il territorio;
  • pinete a Pinus nigra e a Pinus sylvestris, di origine artificiale, nella parte più elevata dei versanti meridionali e nelle valli interne;
  • formazioni arbustive subtermofile, che, distribuite ai margini dei boschi o in zone rocciose, rappresentano spesso il "mantello", ovvero cenosi di sostituzione dei pascoli e dei coltivi in abbandono;
  • pinete a Pinus pinaster, di origine artificiale, presenti su alcuni versanti ad esposizione favorevole e suolo poco evoluto nelle valli Orba ed Erro;
  • boschi misti mesofili, diffusi su entrambi i versanti dello spartiacque pur con alcune differenze nella composizione delle singole formazioni;
  • boschi a Quercus petraea, distribuiti tra 600 e 900 m.
Nel piano montano sono invece riconoscibili:
  • faggete, che trovano nella fascia tra gli 800 e i 1200 m di quota condizioni ottimali per vegetare. Tali cenosi forestali, accompagnate anche da specie come Laburnum alpinum, Ilex aquifolium, Acer pseudoplatanus, Sorbus aucuparia, Betula pendula, costituiscono l'elemento vegetazionale più caratteristico degli alti versanti settentrionali del Parco. Di eccezionale valore a livello regionale sono inoltre alcuni lembi di faggeta con presenza di tasso (Taxus baccata) e agrifoglio (Ilex aquifolium), relitti piuttosto rari di una antica flora terziaria e localizzati in alta Valle Baracca ed alta Valle Rosto;
  • pinete di rimboschimento a Pinus sylvestris e Pinus nigra, che sui rocciosi versanti meridionali possono scendere a quote eccezionalmente basse;
  • formazioni erbacee e formazioni arbustive montane, situate a cavallo dello spartiacque principale e dei crinali più elevati, che contribuiscono significativamente a caratterizzare il paesaggio del Parco e favorire le specie ornitiche di maggior pregio naturalistico; le praterie di crinale costituiscono cenosi relativamente stabili, in equilibrio con le severe condizioni ambientali locali determinate soprattutto da suoli nudi o superficiali, poveri di nutrienti, e dalla continua azione inaridente del vento;
  • vegetazione azonale, riferita soprattutto a formazioni rupestri e a formazioni igrofile (saliceti ripari e lembi di alneto).

I valori vegetazionali più significativi da un punto di vista conservazionistico si riferiscono soprattutto alle rupi e ai macereti, alle torbiere, alle praterie in quota e alle faggete mature o in associazione a Taxus e Ilex.

Per il loro pregio scientifico e per il valore conservazionistico alcune formazioni vegetali sono state oggetto di ripetuti interventi di gestione attuati dall'Ente Parco.

 La faggeta
La faggeta
(foto di PR Beigua)
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