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Miglioramento dello stato di conservazione delle zone umide del Beigua

Con il sostegno della Fondazione Blue Planet - Virginia Böger Stiftung X.X., in collaborazione con il WWF Svizzera, nel periodo 2018-2020 è stato realizzato il progetto di miglioramento dello stato di conservazione delle zone umide dell'area protetta del Beigua.

Il Piano Integrato del Parco ha infatti individuato tra le principali emergenze conservazionistiche quelle legate ad alcune specie target caratteristiche di torbiere e stagni. Tali specie sono messe a rischio dai processi di invecchiamento delle zone umide, causati dall'interramento di stagni e acquitrini, dall'aumento della temperatura e altri fattori di origine antropica che hanno alterato le connessioni funzionali tra gli ambienti idro-igrofili.

Gli interventi previsti dal progetto si sono articolati in diverse azioni finalizzate ad incrementare gli habitat disponibili per gli Anfibi, in particolare per il Tritone crestato, considerato a rischio di estinzione, ma anche per altre specie, sia animali che vegetali, considerate in situazione sfavorevole. È stata inoltre favorita la connessione ecologica tra la zona umida di Piampaludo, la Torbiera del Laione e le altre zone umide prossimali e su scala più ampia si è ottenuto un miglioramento dei corridoi ecologici già esistenti tra le aree sommitali appenniniche ed il versante padano di questo settore del Parco.

La fase preliminare del progetto ha individuato puntualmente:

  • tutti i siti attualmente idonei ad ospitare popolazioni riproduttive delle specie target (Triturus carnifex, Triturus vulgaris meridionalis e Triturus alpestris apuanus) che potrebbero eventualmente essere oggetto di azioni di miglioramento;
  • un'ulteriore serie di siti idonei al ripristino o alla realizzazione ex novo di zone umide che possano rappresentare habitat adeguati per le specie target.

Sulla base di accurate valutazioni di natura tecnica e scientifica, volte a definire la fattibilità e l'efficacia delle azioni di miglioramento, sono stati individuati sette siti di intervento:

  • il Lago della Biscia e lo stagno presso Brichetto Aguzzo, zone umide già ritenute idonee ad ospitare popolazioni riproduttive di una o più delle specie target, per le quali sono state necessarie azioni di miglioramento con ripristino della funzionalità;
  • la zona umida presso località Bacilun che ha richiesto un intervento di ripristino/realizzazione;
  • quattro siti, riconducibili a pozze temporanee, affioramenti, sorgenti e rami laterali di corsi d'acqua, idonei alla realizzazione ex novo di piccoli stagni, denominati 'Mole del Gattone, Rio Zerbetto, Rio Ferretto 1 e Rio Ferretto 2.

Con il supporto di aziende agricole locali sono stati realizzati gli interventi per il recupero delle aree umide, ripristinando porzioni di habitat idonee ad ospitare popolazioni riproduttive di Triturus carnifex, Triturus vulgaris meridionalis, Triturus alpestris apuanus e altri Anfibi:

  • azioni di sterro per ripristinare/realizzare la capacità di accumulo dei singoli invasi,
  • formazione di contrafforti in materiali naturali per riformare le aree di invaso,
  • reimpiego delle zolle (ecocelle) derivate dallo scavo per rinaturalizzare porzioni di terreno di riporto e sistemazione del materiale escavato;
  • realizzazione di brevi tratte di recinzione in legno (non trattato con vernici impregnanti) per la segnalazione del sito.

L'intervento è stato completato con l'installazione di due pannelli didattici che illustrano le caratteristiche del Progetto e le peculiarità delle zone umide, con le specie di anfibi maggiormente rappresentative nell'area di intervento.

>> PDF Relazione conclusiva del progetto

Tritone Alpestre
Tritone Alpestre
(foto di M. Campora e R. Cotalasso)
Zona umida
Zona umida
(foto di PR Beigua)

(foto di PR Beigua)
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