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Come e quando osservare gli uccelli migratori

Birdwatching nel Parco del Beigua

La migrazione primaverile si estende dalla fine di febbraio ai primi giorni di giugno: un arco temporale di circa 100 giorni nel corso del quale parecchie migliaia di uccelli appartenenti a molte specie diverse si avvicendano o si sovrappongono nei loro periodi di passaggio più o meno lunghi. Solo per limitarci ai rapaci diurni più comuni, il Biancone ha il periodo di massimo passaggio intorno al 20 marzo, il Falco di palude verso i primi di aprile, il Falco pecchiaiolo alla metà di maggio. Per il principiante è interessante conoscere le condizioni meteorologiche locali che possono agevolare le osservazioni; la semplificazione e la generalizzazione degli effetti della meteorologia sulla migrazione richiedono un po' di cautela, in particolare per quanto riguarda l'evoluzione giornaliera dei contingenti in transito e le relazioni con l'entità dei passaggi. Una bassa copertura nuvolosa obbliga gli uccelli a volare piuttosto bassi e inoltre riduce l'estensione del fronte migratorio visibile. I venti da nord li costringono di norma a risalire le vallate ad una vicinanza da terra direttamente proporzionale alla forza con cui soffiano. Le giornate di tempo sereno e stabile con assenza di vento,  soprattutto nelle ore più calde, rappresentano le condizioni meno favorevoli per gli osservatori da terra: infatti i migratori transitano a forti altezze, approfittando di ottime condizioni termiche, e su un ampio fronte, riducendo la funzione di corridoio prodotta dalla configurazione geografica. L'attrezzatura di base per osservare i migratori consiste di un binocolo: ottimi i modelli 8x40(42), 10x40(42) o 10x50 che rispondono in modo soddisfacente alle esigenze di peso, luminosità e ingrandimento. Meglio ancora è poter disporre di un cannocchiale terrestre con oculari intercambiabili ad ampio campo da 20 o 30 ingrandimenti,  e con obbiettivo da un diametro minimo di 60 mm. ad un massimo di 80, da usarsi con un solido cavalletto. Il cannocchiale permette di riconoscere con esattezza o buona approssimazione uccelli che migrano a molte centinaia di metri (alcuni, grandi e inconfondibili, anche a qualche chilometro) di distanza. E' necessario guardare in ogni direzione e ad ogni altezza dello spazio di cielo che sovrasta l'osservatore, vedendo se in distanza ci sono assembramenti di rapaci o altri uccelli, utile indizio di buone condizioni di passaggio. Per l'identificazione, a fianco di guide utili al riconoscimento di tutte le specie di uccelli, e come tali indispensabili, sono disponibili anche quelle specialistiche, dedicate esclusivamente, ad esempio, all'identificazione dei rapaci diurni in volo.
 
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