"Il Biancone ci ha sempre riservato sorprese - dice Luca Baghino l'ornitologo che da anni segue il fenomeno della migrazione dei rapaci per conto del Parco del Beigua - ma un flusso di questa entità, così concentrato, è stato davvero straordinario da ogni punto di vista. La specie viene seguita in migrazione pre- e post-riproduttiva, oltre che sulle colline di Arenzano (ormai da trent'anni), sia nella vicina Francia, nei pressi di Nizza, sia sulle Alpi Apuane. Si tratta infatti al 99% di individui adulti, destinati ad accasarsi in buona parte in Italia per la nidificazione, la fase biologica che li tratterrà nel nostro Paese fino alla metà di settembre. La migrazione di massa del 19 marzo ha equilibrato in un certo qual modo i risultati intermedi ottenuti nella prima settimana di conteggio, che erano decisamente al di sotto dei valori medi del 2012-13, portandosi oltre la soglia attesa dei 2000 individui che negli ultimi anni sembra costituire, nel mese di marzo, il valore di riferimento in questo monitoraggio: l'anno scorso furono infatti quasi 2600 i bianconi rilevati nello stesso periodo. I dati conseguiti e gli indici calcolati - conclude Luca Baghino - ci mostrano che la popolazione italiana è in ottima salute, con un trend positivo e un aumento dei contingenti di passo osservato da almeno dieci anni. Questo andamento positivo riflette la capacità della popolazione italiana di Biancone ad occupare con successo gli habitat disponibili adatti alla riproduzione nella Penisola; tuttavia, risultati di questa portata suggeriscono anche che l'apporto dei bianconi in migrazione nella zona del Beigua non italiani, cioè quelli destinati ad insediarsi oltralpe, probabilmente è maggiore di quanto ipotizzato inizialmente".