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I risultati del monitoraggio primaverile del Falco pecchiaiolo

Confermati dati importanti anche per il 2015

Il Falco pecchiaolo (Pernis apivorus) è un rapace simile alla ben nota e più comune poiana (apertura alare 135-150 cm) dalla quale si può distinguere per la forma complessivamente più slanciata in cui il capo appare più stretto e prominente e per la coda relativamente più lunga.

Questo splendido rapace è il protagonista principale delle migrazioni di maggio e ogni anno arriva dall'Africa equatoriale per trovare casa lungo l'arco alpino ed appenninico, dal livello del mare fino a 1500 m di altitudine.

Deve il suo nome al termine pecchia, che in antichità significava ape, in quanto si nutre principalmente di larve di imenotteri quali api, vespe, calabroni, riuscendo a resistere agli attacchi di questi insetti armati di pungiglione. Nei cieli del Beigua passano abitualmente alcune migliaia di Falchi pecchiaioli in migrazione prenuziale, volando in termiche composte da decine e decine di individui. Il loro piumaggio è assai variabile e lo spettacolo che offrono durante il transito è davvero notevole. Bisogna guardare verso ovest, puntando il binocolo per vedere materializzarsi quei puntini che in poco tempo diventeranno sempre più leggibili, assumendo la forma di un bel rapace, per poi scomparire ad est verso i siti di riproduzione.

Anche quest'anno dal 9 al 19 maggio, periodo di picco della consistenza del flusso migratorio, è stato effettuato dagli esperti del Parco il conteggio degli individui in transito nella zona meridionale del Beigua, in varie postazioni intorno ad Arenzano. I risultati sono stati entusiasmanti: un passaggio ininterrotto di falchi, 3281 unità, che risalendo la costa verso l'Appennino vanno a raggiungere le aree di nidificazione.

La verifica periodica della consistenza e dell'abbondanza delle popolazioni migranti di questa specie, eseguita con protocolli d'osservazione standardizzati, avviene dal 2004, parallelalmente a quella del più noto Biancone ed il risultato numerico del 2015 appare in linea con il numero medio di Falchi pecchiaioli registrato dal primo anno di monitoraggio, sebbene negli ultimi anni si sia mostrato un parziale leggero anticipo del picco consueto.

 
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