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Monitoraggio dell'avifauna nel Parco del Beigua

Aggiornamento dati al 2016

Dal 2006, su base annuale, all'interno dell'area protetta del Beigua e della connessa ZPS "Beigua – Turchino" il Parco ha messo in atto un dettagliato piano di monitoraggio degli uccelli presenti, attraverso una serie di azioni specifiche, che comprendono l'esecuzione di punti di ascolto, per caratterizzare la comunità ornitica presente, e di transetti lineari con stima delle distanze, finalizzati al conteggio su base statistica della presenza di alcune delle specie target individuate dal Piano Integrato del Parco, oltre al censimento dei maschi canori del Succiacapre.

Le specie rilevate nei punti di ascolto, considerando anche i censimenti effettuati negli anni 2001-2005, sono state 108, tutte nidificanti nell'area e rappresentative del 68% di specie che complessivamente si riproducono in Liguria; ciò evidenzia la presenza nel Beigua di una comunità ricca di specie e dalla composizione equilibrata, che ne conferma l'importanza in termini di biodiversità dell'avifauna caratteristica degli ambienti montani appenninici e mediterranei, con un moderato incremento delle presenze delle specie monitorate.

Tra le specie osservate, le più abbondanti sono state Fringuello, Pettirosso, Capinera, Merlo, Cinciallegra, Luì piccolo, Ghiandaia, Prispolone, Rondone comune, Cuculo e Allodola, con una maggiore varietà di specie nelle aree caratterizzate dalla presenza di boschi, brughiere e cespuglieti e praterie.

Elaborando i dati raccolti si è potuto osservare come in tutte le aree boscate Pettirosso, Fringuello, Capinera e Merlo siano le specie più abbondanti, mentre la Cinciallegra sia più frequente nei boschi con elevata presenza di latifoglie e la Cincia dal ciuffo e la Cincia mora siano strettamente legate alla presenza di conifere. Decisamente interessante è l'elevato numero di Zigoli muciatti nei boschi di conifere e di Rampichini comuni nei boschi di latifoglie e misti, dove è anche presente il Picchio nero. Ricca e diversificata è l'avifauna di brughiere e cespuglieti, dominata da specie quali Pettirosso, Fringuello, Luì piccolo, Capinera, Prispolone e Merlo; rilevante la discreta presenza di specie con sfavorevole stato conservazionistico quali l'Allodola e lo Zigolo muciatto. Nelle aree a pascolo naturale e praterie d'alta quota troviamo un elevato numero di specie importanti per l'area; qui è risultata davvero notevole la presenza, tra le altre specie, di numerosi Calandri e Tottaville; in quest'ambiente sono stati inoltre contattati anche Biancone, Gheppio, Codirossone, Aquila reale, Pernice rossa, Averla piccola, Falco pecchiaiolo, Nibbio bruno, Falco pellegrino, Passero solitario, Magnanina comune, Ortolano e Fanello. Macchia mediterranea ed ambienti rocciosi appaiono decisamente meno diversificati delle tipologie precedenti, ma risultano essere gli ambienti d'elezione per importanti specie target quali, rispettivamente, Magnanina comune e Codirossone.

Con il metodo dei transetti lineari con rilevamento della distanza sono state osservate invece alcune delle specie target individuate dal Piano Integrato del Parco. In particolare per la Pernice rossa, che frequenta zone declivi preferenzialmente aride e cespugliate e che nel corso degli anni ha presentato notevoli fluttuazioni del numero di osservazioni, ha manifestato, negli anni di indagine, notevoli fluttuazioni del numero di osservazioni, si registra nel 2016 notevole incremento dell'areale occupato, con un interessante insediamento tra il Pian della Badia e la valle del Torrente Gargassino, ed una popolazione che attualmente può essere stimata in 10-15 coppie nidificanti.

Tra i 500 e i 600 metri di quota, in aree di prati e pascoli alternati a boschi misti e arbusti, è stata contattata l'Averla piccola, con 15-20 coppie nidificanti; decisamente più abbondante la presenza della Cincia dal ciuffo, con 150-200 coppie nidificanti in boschi di conifere e misti fino a quote di 1.300 metri.

Un ottimo indicatore di biodiversità dell'avifauna in ambienti appenninici è la Tottavilla, contattata principalmente in praterie, cespuglieti ed aree boscate, stimandone la presenza in 10-30 coppie nidificanti.

In ambienti di macchia mediterranea, dominati dall'erica arborea, sono presenti 60-80 coppie di Magnanina comune mentre a quote più elevate, caratterizzate da rocce nude, nidifica il Codirossone, stimato in 10-15 coppie.

In numerose occasioni nel corso dell'anno è stato contattato anche il Calandro, osservato nell'area del Beigua quasi esclusivamente in quelle situazioni sommitali di pascolo naturale e prateria d'alta quota che costituiscono il suo habitat d'elezione, con almeno 14-16 coppie nidificanti.

Le 48 coppie di Succiacapre rilevate nel corso del censimento crepuscolare al canto dei maschi in specifiche aree campione, in costante crescita dal 2006 quando se ne osservarono solo 26, evidenziano una distribuzione non omogenea, con una preferenza per le aree più mediterranee o poste a quote più basse, che consentono di stimare una popolazione complessiva di 60-100 coppie territoriali.

 
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