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  n° 68 - Agosto 2017

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Gustosi per Natura: sapori e profumi delle produzioni agroalimentari

Presentate le eccellenze del Parco del Beigua

94 prodotti della filiera agroalimentare del Parco del Beigua, 20 produttori che portano avanti ogni giorno tradizioni antiche, assicurando al contempo una costante attività di presidio di un territorio ricco di biodiversità, meraviglioso quanto fragile.

Così si è presentata oggi la famiglia dei Gustosi per Natura all'incontro in Regione Liguria con l'Assessore allo Sviluppo dell'Entroterra Stefano Mai e il Commissario Straordinario dell'agenzia In Liguria per raccontare il progetto di valorizzazione delle filiere agroalimentari promosso dal Parco del Beigua – UNESCO Global Geopark. Il marchio creato dal Parco vuole sottolineare il legame tra l'area protetta e le lavorazioni agroalimentari locali, valorizzando la tipicità e la stagionalità e riconoscendone l'importante ruolo di arricchimento della biodiversità del territorio. Il marchio è assegnato a prodotti freschi e trasformati di origine locale, provenienti all'origine dai Comuni appartenenti all'area protetta.

 "Si tratta di una iniziativa -spiega l'assessore Mai - che può diventare un esempio esportabile anche in altri parchi liguri, perché valorizza il territorio attraverso le nostre tradizioni agroalimentari, promuovendo e tutelando i produttori locali e le lavorazioni tipiche".

"Questo progetto innovativo - aggiunge Carlo Fidanza - va esattamente nelle direzione che ci siamo dati: valorizzare il territorio attraverso l'agroalimentare di qualità. La scelta vincente è coniugare l'agrifood con il turismo esperienziale per far vivere al turista l'autenticità e l'identità della Liguria".

"Questa iniziativa – ha dichiarato il Presidente del Parco Daniele Buschiazzo - è un importante tassello che va ad aggiungersi al mosaico di progetti che l'Ente Parco sta portando avanti negli ultimi anni per valorizzare e promuovere il prodotto turistico Beigua, senza dimenticare gli importanti aspetti di tutela e protezione della biodiversità locale. Il coinvolgimento dei tanti operatori economici della filiera agroalimentare, che con entusiasmo hanno abbracciato la nostra proposta, sottolinea come la presenza dell'area protetta venga oggi vista come un'opportunità di sviluppo e non come un vincolo. Il valore aggiunto che il marchio di un Parco può dare alle produzioni locali è indubbio ed emerge chiaramente da tutti i dati di andamento dei flussi e delle preferenze dei turisti italiani e stranieri".

Stuzzicare i sensi con i sapori e i profumi del Beigua diventa parte integrante del concetto di viaggio, insieme alla scoperta del patrimonio naturalistico e culturale del nostro territorio.

Insieme ai mieli del Parco, da anni oggetto di iniziative di valorizzazione promosse dal Parco anche attraverso l'assegnazione del marchio "Mieli del Parco del Beigua", legato alla composizione e agli aspetti organolettici, oggi troviamo confetture, sciroppi di frutta e polline "Gustosi per Natura".

Ci sono poi i prodotti da forno, dal Tirotto di Sassello alla Focaccia lunga di Rossiglione, e la variegatissima lista di dolci: gli Amaretti di Sassello, ambasciatori di dolcezza nel mondo, i rustici Krumiri di Masone, i burrosi Canestrelli e tanti altri biscotti e pasticcini tipicamente liguri, spesso preparati con farine locali macinate a pietra.

Ma il Beigua racconta anche storie di verdi pascoli accarezzati dalla brezza marina che a volte si spinge fino all'entroterra, dove mandrie di mucche e greggi di pecore pascolano tranquille; non possono quindi mancare i prodotti della lavorazione del latte: mozzarelle, primo sale, formaggette e formaggi a varie stagionature, anche arricchiti di spezie o erborinati, compongono una tavolozza del gusto unica, che si completa con prescinseua, yogurt e dessert di latte.

Ricca è anche la produzione di salumi "Gustosi per Natura", dalla tradizionale testa in cassetta di Sassello a salami, prosciutto cotto, pancetta e paté di lardo, una vera festa di sapori.

Accanto a produzioni già note, il Parco ha voluto dare spazio anche a nuove nicchie del gusto: dalla pasta fresca, come i gustosi Mandilli di Varazze conditi da un profumatissimo pesto, alle birre artigianali prodotte con luppolo e orzo locali, fino al prezioso zafferano.

I prodotti "Gustosi per Natura" possono essere acquistati negli esercizi commerciali del territorio, alcuni anche nelle catene della grande distribuzione, o degustati nei ristoranti e agriturismi locali. Ma per conoscere davvero la storia di ciascun prodotto, vale la pena recarsi direttamente dai i nostri produttori, per ascoltare la passione che mettono nel racconto del loro lavoro ed emozionarsi con il gusto delle loro produzioni.

Nella sezione del sito del Parco dedicata ai Prodotti locali Gustosi per Natura sono elencate tutte le specialità e indicati i contatti dei produttori.




I borghi del Beigua: Masone

Nell'Anno dei Borghi 2017 il Parco racconta il suo territorio

Il viaggio nei Borghi del Parco del Beigua a luglio ci ha portato a Masone, luogo di villeggiatura molto amato dai genovesi, con il suo centro storico arroccato sulla collina lungo la quale è ancora visibile il cordone di case a schiera, in origine destinate ad abitazioni dei "ferrieri".

La storia di Masone è indissolubilmente legata alla lavorazione del ferro, che viene raccontata attraverso i materiali e i reperti della collezione di Andrea Tubino, appassionato di storia e cultura locale, esposti nel Museo civico, ospitato nell’ex convento agostiniano del XVI secolo. La visita si snoda attraverso la raccolta di attrezzi che raccontano la lavorazione del ferro nelle ferriere e nelle fucine di Masone, dove il materiale grezzo importato dall’Isola d’Elba veniva lavorato e trasformato in chiodi, inferriate, utensili vari. Nelle sale sono esposti anche oggetti d’uso quotidiano che ricostruiscono la vita rurale e la storia della comunità, nonché reperti archeologici ritrovati in Valle Stura.

Attraversando le vie del centro abbiamo seguito un fragrante profumo di dolci e abbiamo scoperto i Krumiri, biscotti della tradizione masonese preparati con farina di mais macinata finissima, farina di frumento, zucchero, latte, burro e scorza di limone, deliziosi se accompagnati con un vino liquoroso.

Lasciandoci alle spalle il borgo, siamo andati alla scoperta della Val Masone, seguendo uno degli itinerari del Parco lungo il fondovalle del rio Masone, fino a raggiungere lo spettacolare salto d’acqua della Cascata del Serpente, per poi addentrarci nella Foresta Demaniale di Tiglieto fino a raggiungere Cascina Troia e risalire fino al Bric Saliera, seguendo la via del Sale fino a raggiungere l’Alta Via dei Monti Liguri.

Non potevamo poi mancare una visita a Forte Geremia, il sistema di avvistamento e difesa della porta di accesso al Piemonte, edificato dal Genio Militare del Regno d’Italia nel XIX secolo lungo il crinale che separa la Val Cerusa dalla Val Masone, presidiato fino alla fine della Prima Guerra mondiale ed oggi restituito all’uso pubblico per accogliere gli escursionisti con un panorama unico che spazia dai contrafforti appenninici alla costa ligure.

Ma il nostro viaggio non è ancora finito: nel mese di agosto sulla pagina Facebook ViviBeigua vi racconteremo tante curiosità su Tiglieto. Seguiteci!




Gravi danni nel Parco del Beigua a causa degli incendi del ponente genovese

Un primo bilancio

È un panorama desolante quello che hanno registrato i tecnici dell'Ente Parco dopo i primi sopralluoghi effettuati a seguito del gravissimo incendio che ha tenuto sotto scacco il Parco del Beigua per ben cinque giorni. La situazione agli occhi di chi sale sul Monte Reixa, sulla Rocca Vaccaria o nella Valle della Malanotte è decisamente sconfortante, con i versanti esposti più a sud pesantemente violentati dal fuoco. Sono andati in fumo più di 200 ettari di prateria montana, di pinete e arbusteti, numerosi habitat di interesse comunitario e un imprecisato numero di animali selvatici. Con tutta probabilità si tratta di uno dei peggiori incendi che abbiano colpito il comprensorio del Beigua. Completate le operazioni di spegnimento, le autorità competenti hanno già avviato le indagini del caso per individuare chi si sia reso responsabile di tale sciagurato disastro ambientale. Ancora una volta fondamentale il contributo dei Vigili del Fuoco e dei volontari delle squadre antincendio della Protezione Civile, che con il loro prezioso intervento hanno limitato i danni nei settori alle quote più basse e in corrispondenza dell'Alta Via dei Monti Liguri. Proprio questa arteria "verde", unitamente alla rete escursionistica del Parco, ha svolto una preziosa funzione "tagliafuoco"; in sostanza, le costanti operazioni di manutenzione che vengono garantite lungo i sentieri, in particolare con il taglio periodico della vegetazione, hanno spezzato la continuità del cotico erboso (fattore di alimentazione primario per le fiamme) ed hanno contribuito ad arrestare l'avanzamento delle fiamme.

In questo momento risulta molto difficile fare previsioni sui reali danni ambientali provocati, comunque ingenti, e sulle tempistiche di ripresa per le aree colpite. Solitamente, infatti, dopo un incendio di tale intensità si vengono a creare situazioni estremamente complesse e diversificate dal punto di vista ecologico. La minaccia più grave è l'invasione di specie ad ampia diffusione, come la Felce Aquilina (pianta tossica per gli animali e per l'uomo), che una volta insediata si propaga molto velocemente a scapito delle specie erbacee che caratterizzano le praterie montane. Quel che è certo è che l'incendio ha avuto un pesante impatto nei confronti dell'elevato grado di biodiversità del comprensorio del Beigua, sia per quanto concerne l'assetto vegetazionale, basti pensare che nell'area colpita erano noti molti siti con presenza di flora endemica, sia per quanto attiene le presenze ornitologiche, in considerazione del fatto che l'area è un sito importantissimo per la nidificazione di uccelli come il Calandro, la Tottavilla, il Codirossone, la Pernice rossa e molte altre specie di Uccelli che nidificano al suolo. Nelle prossime settimane i tecnici dell'Ente Parco completeranno le ricognizioni sul terreno ed inizieranno a predisporre progetti specifici per attivare interventi di riqualificazione degli ambienti distrutti dagli incendi degli ultimi giorni.

A fronte di questi drammatici fatti e visti i disastrosi effetti sulle risorse naturali dell'area protetta, è necessario sottolineare ancora una volta il dovere di rispettare le norme relative all'utilizzo del fuoco in particolari periodi, quali quelli specificamente individuati dalle autorità competenti attraverso l'emanazione di decreti di "grave pericolosità per gli incendi boschivi". In tali periodi - come era stato adeguatamente segnalato nelle settimane scorse, in coerenza con quanto stabilito dalla Regione Liguria - nel Parco del Beigua nessun fuoco può essere acceso, per nessun motivo e per nessuna necessità. Questa volta pare che l'innesco sia avvenuto in un settore immediatamente esterno ai confini del Parco, in Val Cerusa, ma gravissime si sono poi rivelate le ricadute per l'area protetta. Ora tutti auspicano che i responsabili vengano presto individuati e condannati a risarcire la comunità per gli ingenti danni provocati.




La Badia di Tiglieto

Gioiello di architettura cistercense

Pace e serenità. Queste sono le sensazioni che si provano arrivando nella verde piana di Tiglieto e abbracciando con lo sguardo il panorama bucolico che fa da cornice al complesso dell’Abbazia. Sembra di fare un passo indietro nella storia e non ci si stupirebbe di veder comparire tra le arcate del chiostro gli operosi monaci che nel Medioevo hanno abitato questi luoghi.

Fondato nel 1120, il Monastero di Santa Maria e Santa Croce di Tiglieto, di impianto romanico, è formato dalla chiesa, dal convento e dal refettorio sui tre lati del chiostro, delimitato sul quarto lato dagli spazi destinati ad uso agricolo e rappresenta il primo esempio di abbazia cistercense costruita al di fuori del territorio francese. In epoca medievale il ruolo dei “frati di Cîteaux” fu determinante per lo sviluppo culturale ed economicodel territorio e le tracce della loro attività sono ancora visibili nei terreni della piana. L’ordine religioso, che aveva nelle sue regole la solitudine, la povertà, la preghiera e la meditazione affiancati al lavoro manuale, doveva essere totalmente autosufficiente e questo favorì negli anni, grazie anche alle donazioni, la formazione di un esteso insieme di proprietà terriere che davano lavoro a numerosi braccianti e pastori locali, impegnati nelle attività agricole e silvo-pastorali.

La piana e le zone limitrofe divennero così estremamente produttive: boschi di castagni che fornivano legna, frutti e farina, numerose greggi e animali da cortile, l’apicoltura e coltivazioni agricole rappresentavano una parte dell’attività contadina promossa dalla presenza dei monaci, che grazie alle loro capacità tecniche, riuscirono anche a coinvolgere la comunità negli interventi di bonifica delle aree paludose. Il territorio ancora oggi conserva tracce dell’operosità dei monaci: dai resti di antichi mulini lungo il corso dell’Orba alle fornaci utilizzate per cuocere i mattoni utilizzati per ampliare il complesso con il crescere della comunità.

Punto di riferimento religioso per la comunità cristiana, la Badia giocò spesso un ruolo importante anche negli equilibri politici e nelle contese tra papato e famiglie nobiliari e non sempre la serenità trasmessa dai luoghi corrispose ad una tranquilla quotidianità: il complesso monastico fu oggetto di aggressioni, ruberie e violenze che turbarono la comunità. Alla fine del 1200 inizia il lento, ma progressivo, declino del monastero: il numero dei monaci si riduce e i possedimenti dell’Abbazia iniziano ad essere ceduti. Ormai disabitata, nella seconda metà del 1600 la Badia con tutte le sue dipendenze entra a far parte del patrimonio della famiglia Raggi, che ancora oggi ne cura la gestione.

Recentemente il complesso è stato oggetto di una serie di interventi di restauro, il più recente dei quali ha interessato il chiostro, riportando all’antico splendore questo patrimonio di architettura romanica.

Dalla Badia parte anche un percorso ad anello, indicato per piacevoli passeggiate o per la pratica del Nordic Walking, fruibile in tutte le stagioni: un sentiero suggestivo che si snoda lungo le rive dell’Orba tra boschi, prati e tracce di antichi terrazzamenti, in un sali scendi di circa 6 km che porta fino all’antico ponte romanico a cinque arcate in serpentino, sorvegliato ad una delle estremità dalla imponente quercia monumentale.

L’Abbazia è visitabile grazie ai volontari dell’Associazione Amici della Abbazia Cistercense S. Maria alla Croce di Tiglieto, che ne garantisce l’apertura nei giorni festivi con orario 10-12 e 15-17.

Per ulteriori informazioni: www.associazioneamicibadiaditiglieto.it - abbazia.tiglieto@gmail.com




Le erbe in cucina

domenica 6 agosto 2017

Una piacevole passeggiata che da Stella Corona ci condurrà verso l'Alta Via dei Monti Liguri alla ricerca dei profumi e delle piante spontanee utilizzate nei tradizionali piatti della cucina ligure.

  • Ritrovo: ore 09:30 
  • presso: Chiesa di Stella San Bernardo
  • Difficoltà: media 
  • Pranzo: al sacco 
  • Durata iniziativa: giornata intera 
  • Costo escursione: € 10,00 adulti, bambini fino a 12 anni gratuito Prenotazione obbligatoria entro sabato alle ore 12, Ente Parco del Beigua tel. 010.8590300 - 393.9896251



Alla scoperta degli animali crepuscolari

sabato 12 agosto 2017

Doppio appuntamento con il Parco sabato a Tiglieto.

Alle ore 16:30 presso il Punto Informativo Banilla si terrà una coinvolgente presentazione alla scoperta degli animali crepuscolari del Parco del Beigua.

Per chi vorrà, la serata proseguirà con una escursione nei dintorni di Tiglieto: in compagni della Guida del Parco, con l'ausilio del visore notturno cercheremo di avvistare la schiva fauna selvatica.

  • Ritrovo: ore 18 
  • presso: Punto Informativo Banilla, Tiglieto 
  • Difficoltà: facile 
  • Cena: al sacco 
  • Durata iniziativa: fino alle ore 23 circa 
  • Costo escursione: € 10,00

Prenotazione obbligatoria entro venerdì alle ore 12, tel. 393.9896251 (Guide Coop. Dafne)




Fuochi artificiali a Varazze con le Guide del Parco

martedì 15 agosto 2017

Un appuntamento fisso, la gita serale in compagnia delle Guide del Parco per arrivare a vedere dall'alto i bellissimi fuochi d'artificio di Varazze. Un percorso ad anello che dal centro del borgo marinaro ci porta alla Madonna della Guardia dove godere dello spettacolo pirotecnico.

Necessario dotarsi di torcia (o frontalino) e abbigliamento sportivo (giacca anti vento e scarpe da trekking).

  • Ritrovo: ore 19 
  • presso: sede comunale di Varazze 
  • Difficoltà: media 
  • Cena: al sacco 
  • Durata iniziativa: fino alle ore 24 circa 
  • Costo escursione: € 10,00

Prenotazione obbligatoria entro martedì alle ore 12, tel. 393.9896251 (Guide Coop. Dafne).




I sentieri del Beigua UNESCO Geopark - serata conferenza

sabato 19 agosto 2017

Conferenza con proiezione dedicata alla fitta rete sentieristica del Parco del Beigua, dal mare ai monti: tante immagini per imparare a conoscere le vie che attraversano il nostro entroterra. 

  • Ufficio Informazioni Turistiche, centro espositivo "A. Sbragi" (ingresso Lungomare S. Maria) ore 20:30, Cogoleto



Alla scoperta della torbiera del Laione

domenica 27 agosto 2017

La Torbiera del Laione, delicato habitat per anfibi e rettili, si presenta come un pianoro acquitrinoso in cui l'acqua ristagna permanentemente: d'estate rimane un semplice rivo al centro della piana, d'inverno occasionalmente, in seguito ad abbondanti precipitazioni, si osserva un vero e proprio laghetto, comunque effimero.

  • Ritrovo: ore 15 
  • presso: bivio per il Monte Beigua in loc. Piampaludo (Sassello)
  •  Difficoltà: facile 
  • Durata iniziativa: mezza giornata 
  • Costo escursione: € 6,00 adulti, bambini fino a 12 anni gratuito Prenotazione obbligatoria entro sabato alle ore 12, Ente Parco del Beigua tel. 010.8590300 - 393.9896251


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